sabato 28 febbraio 2009

LA SCHEDA : I LICENIDI



Si stimano siano migliaia le specie appartenenti a questa famiglia. Sono di solito di piccole dimensioni, coloratissime, blu, rosse, verdi e azzurre. Gli occhi sono spesso pelosi, mancano i palpi mascellari; il dimorfismo sessuale, quando presente, è a carico della colorazione delle ali e comporta la riduzione delle zampe anteriore nei maschi. In molte specie sono presenti sulle ali una o più code.
L'uovo è schiacciato e a forma di disco o di cupola. La larva è schiacciata, con testa retrattile, talvolta molto pelosa. La pupa si presenta attaccata all'estremità caudale, cinturata oppure libera nel suolo.
Le piante nutrici sono innumerevoli ed è molto difficile limitare l'elenco a poche famiglie vegetali

Famiglia Lycaenidae
Le numerose specie della fauna italiana appartenenti ai Licenidi sono caratterizzati dalle modeste dimensioni. I colori più ricorrenti sono il bruno marrone, ma anche l’azzurro e il rosso fuoco; nel caso di questi ultimi si tratta di colori fisici, ovvero dati non da pigmenti ma da particolare rifrazione della luce, ed è per questo che possono apparire molto brillanti. Frequenti, e talvolta notevoli, le differenze tra maschi e femmine. I bruchi hanno corpo raccorciato e depresso, simili a piccole limacce; sono forniti di processi estroflettibili, secernenti sostanze gradite e ricercate dalle formiche, insetti coi quali possono stringersi simbiosi più o meno strette. Come già accennato, il loro regime alimentare può essere esclusivamente fitofago o parzialmente insettivoro (larve di età matura possono cibarsi di afidi, cocciniglie o larve di formiche. L’incrisalidamento, a seconda delle specie, può avvenire sulle piante o nei formicai; le crisalidi possono essere sia libere che fissate mediante fili sericei.

La Plebejus Argus è una farfalla di 20-30 mm di apertura alare
Le ali nel maschio sono di colore blu-violetto, bordate di nero; nella femmina sono marroncine
Il bruco è dotato di processi cutanei che secernono un liquido zuccherino di cui si nutrono le formiche, con le quali convivono; si incrisalida nei formicai.
Compie 2 generazioni all’anno e gli adulti sfarfallano in maggio-giugno e agosto. Sverna come uovo
E' comune in tutta l’Italia dalla pianura alla montagna, fino a circa 2000 m di quota
Il bruco è polifago, ma predilige le Leguminose.

Sulla pianta nutrice le larve di molti Licenidi interagiscono, in vario grado, con le formiche: a questo peculiare fenomeno si da il nome di mirmecofilia.
I bruchi delle specie mirmecofile sono dotati di particolari organi cutanei localizzati generalmente sui segmenti dell'addome: si tratta di strutture ghiandolari in grado di produrre sostanze chimiche volatili e, spesso, un liquido zuccherino simile alla melata secreta dagli afidi.
Perchè tutto questo? L'ipotesi più avvalorata è che, all'inizio della loro storia evolutiva, i Licenidi abbiano cercato di difendersi dagli attacchi delle formiche predatrici: i loro bruchi, in effetti, sono muniti di una cuticola spessa e resistente, e la forma del corpo è tozza e appiattita, a protezione delle zampe e della testa.
Certo meglio sarebbe evitare del tutto l'attacco disorientando l'agressore: è quello di cui sno capaci i Licenidi. Infatti, essi sono in grado di emettere sostanze volatili che imitano il linguaggio chimico delle formiche, prevenendone le agressioni e anzi suscitandone l'interesse.
In più, molte specie di Licenidi producono sostanze zuccherine di cui le formiche sono ghiotte e non è raro osservare questi Imenotteri mentre, sul dorso dei bruchi, sono intenti a suggere gocce di melata.
Caso limite è rappresentato dalle specie del genere Maculinea i cui bruchi vengono addirittura adottato dalle formiche e trasportati nel formicaio, ove si accrescono divorando le larve mature delle loro ospiti. E' questo un vero e proprio caso di parassitismo.

Curiosità
In Sardegna vi sono tredici delle settanta specie di Lycaenidae presenti sul territorio italiano. Tre di esse sono endemiche: la Pseudophilotes barbagiae, che si trova solo in alcune aree circostritte dell' isola, la Lycaeides corsica, che si trova anche in Corsica e nell' isola d' Elba e l' Aricia cramera che può essere rinvenuta anche in Corsica.
Le farfalle di questa famiglia sono piccole e, proprio per questo motivo, sono denominate "microlepidotteri". I loro colori sono tendenzialmente grigi, beige, azzurro-celeste e, a volte, metallici.
Preferiscono gli habitat di tipo montagnoso ed è per questo che si trovano più facilmente nei territori del Gennargentu, del Limbara e del Monte Arci.