mercoledì 8 aprile 2009

LA SCHEDA: IL PASSERO


Il passero ha una lunghezza di 14-15 cm. e un peso di 27-33 gr. Becco breve, forma massiccia, coda leggermente forcuta.
Il maschio ha testa di color rosso mattone con gola macchiata di nero, dorso e ali marroni e striati.
La femmina ha una colorazione marrone chiara.
Sono una specie molto socievole, infatti possono stare in guppi di una decina di esemplari e spesso si avvicinano agli uomini per cercare cibo. I passeri europei per liberarsi dei parassiti fanno "bagni" di terra.
Non migra e, in zone abitate, si lascia avvicinare parecchio dalle persone.
Vive in stormi anche grandi ed è socievole anche nel periodo di cova.
E’ una specie estremamente plastica che ha modificato i propri comportamenti sociali ed alimentari in relazione allo stretto rapporto che si è instaurato con l’uomo.
Ha colonizzato ambienti vari, anche se tende ad evitare aree eccessivamente chiuse e boscose.
Solitamente questo Passeriforme è stanziale, anche se si possono registrare degli spostamenti più o meno marcati: ad esempio il passero (o Passera d'Italia), e' l'uccello piu' diffuso in Italia, (ne esistono quattro specie).
Lungo una quindicina di cm, vive normalmente in branchi, salvo il periodo della riproduzione quando si formano le coppie; nidifica in cavita' di alberi o rocce.
Le uova (3/7) vengono deposte in aprile, e entrambi i genitori si alternano alla cova, che dura un paio di settimane.
I piccoli resteranno nel nido per circa tre settimane.si nutre di insetti e semi di ogni genere.
Si adatta a vivere in ogni ambiente.
Dopo il periodo riproduttivo la coppia rimane insieme.
Talvolta si verifica la poligamia (unindividuo ha, nella stagione riproduttiva, uno o più partner) ed in particolare la poliginia (unmaschio con più femmine) e la poliandria (una femmina con più maschi).
Il maschio perconquistare la femmina allarga le ali, alza la coda e il capo verso l’alto, inarca il dorso, emette deivivaci cinguettii e saltella attorno alla potenziale partnerIl passero si nutre principalmente di vegetali (semi, bacche, cereali), anche se i nidiacei e gli adulti in prossimità del periodo riproduttivo si alimentano di piccoli animali invertebrati.
Questi sono catturati sia a terra, cercando tra le foglie, sia in volo.Solitamente le covate sono 2-3 per stagione produttiva.
In primavera sono deposte 3-5 uovache sono incubate per un paio di settimane. Entrambi i genitori sono impegnati nellacostruzione del nido e nell’accudire i nidiacei, che sono alimentati dagli adulti sino a 2 settimane

sabato 28 febbraio 2009

LA SCHEDA : I LICENIDI



Si stimano siano migliaia le specie appartenenti a questa famiglia. Sono di solito di piccole dimensioni, coloratissime, blu, rosse, verdi e azzurre. Gli occhi sono spesso pelosi, mancano i palpi mascellari; il dimorfismo sessuale, quando presente, è a carico della colorazione delle ali e comporta la riduzione delle zampe anteriore nei maschi. In molte specie sono presenti sulle ali una o più code.
L'uovo è schiacciato e a forma di disco o di cupola. La larva è schiacciata, con testa retrattile, talvolta molto pelosa. La pupa si presenta attaccata all'estremità caudale, cinturata oppure libera nel suolo.
Le piante nutrici sono innumerevoli ed è molto difficile limitare l'elenco a poche famiglie vegetali

Famiglia Lycaenidae
Le numerose specie della fauna italiana appartenenti ai Licenidi sono caratterizzati dalle modeste dimensioni. I colori più ricorrenti sono il bruno marrone, ma anche l’azzurro e il rosso fuoco; nel caso di questi ultimi si tratta di colori fisici, ovvero dati non da pigmenti ma da particolare rifrazione della luce, ed è per questo che possono apparire molto brillanti. Frequenti, e talvolta notevoli, le differenze tra maschi e femmine. I bruchi hanno corpo raccorciato e depresso, simili a piccole limacce; sono forniti di processi estroflettibili, secernenti sostanze gradite e ricercate dalle formiche, insetti coi quali possono stringersi simbiosi più o meno strette. Come già accennato, il loro regime alimentare può essere esclusivamente fitofago o parzialmente insettivoro (larve di età matura possono cibarsi di afidi, cocciniglie o larve di formiche. L’incrisalidamento, a seconda delle specie, può avvenire sulle piante o nei formicai; le crisalidi possono essere sia libere che fissate mediante fili sericei.

La Plebejus Argus è una farfalla di 20-30 mm di apertura alare
Le ali nel maschio sono di colore blu-violetto, bordate di nero; nella femmina sono marroncine
Il bruco è dotato di processi cutanei che secernono un liquido zuccherino di cui si nutrono le formiche, con le quali convivono; si incrisalida nei formicai.
Compie 2 generazioni all’anno e gli adulti sfarfallano in maggio-giugno e agosto. Sverna come uovo
E' comune in tutta l’Italia dalla pianura alla montagna, fino a circa 2000 m di quota
Il bruco è polifago, ma predilige le Leguminose.

Sulla pianta nutrice le larve di molti Licenidi interagiscono, in vario grado, con le formiche: a questo peculiare fenomeno si da il nome di mirmecofilia.
I bruchi delle specie mirmecofile sono dotati di particolari organi cutanei localizzati generalmente sui segmenti dell'addome: si tratta di strutture ghiandolari in grado di produrre sostanze chimiche volatili e, spesso, un liquido zuccherino simile alla melata secreta dagli afidi.
Perchè tutto questo? L'ipotesi più avvalorata è che, all'inizio della loro storia evolutiva, i Licenidi abbiano cercato di difendersi dagli attacchi delle formiche predatrici: i loro bruchi, in effetti, sono muniti di una cuticola spessa e resistente, e la forma del corpo è tozza e appiattita, a protezione delle zampe e della testa.
Certo meglio sarebbe evitare del tutto l'attacco disorientando l'agressore: è quello di cui sno capaci i Licenidi. Infatti, essi sono in grado di emettere sostanze volatili che imitano il linguaggio chimico delle formiche, prevenendone le agressioni e anzi suscitandone l'interesse.
In più, molte specie di Licenidi producono sostanze zuccherine di cui le formiche sono ghiotte e non è raro osservare questi Imenotteri mentre, sul dorso dei bruchi, sono intenti a suggere gocce di melata.
Caso limite è rappresentato dalle specie del genere Maculinea i cui bruchi vengono addirittura adottato dalle formiche e trasportati nel formicaio, ove si accrescono divorando le larve mature delle loro ospiti. E' questo un vero e proprio caso di parassitismo.

Curiosità
In Sardegna vi sono tredici delle settanta specie di Lycaenidae presenti sul territorio italiano. Tre di esse sono endemiche: la Pseudophilotes barbagiae, che si trova solo in alcune aree circostritte dell' isola, la Lycaeides corsica, che si trova anche in Corsica e nell' isola d' Elba e l' Aricia cramera che può essere rinvenuta anche in Corsica.
Le farfalle di questa famiglia sono piccole e, proprio per questo motivo, sono denominate "microlepidotteri". I loro colori sono tendenzialmente grigi, beige, azzurro-celeste e, a volte, metallici.
Preferiscono gli habitat di tipo montagnoso ed è per questo che si trovano più facilmente nei territori del Gennargentu, del Limbara e del Monte Arci.

martedì 27 gennaio 2009

CACCIA AL .......GABBIANO


La caccia al Gabbiano………………Il campo è molto ampio, perché i luoghi dove si possono trovare questi stupendi volatili sono veramente infiniti, dal mare ai laghi, dai corsi d’acqua alle cave, dai tetti alle discariche e via discorrendo. Quindi a secondo della situazione ci si dovrà attrezzare con il giusto obiettivo, personalmente l’obiettivo che preferisco utilizzare è un 70/200 Usm, quindi con una messa a fuoco molto veloce. Questa è una focale che, nelle condizioni in cui mi ritrovo a scattare, riesce sempre a permettermi di riprendere le evoluzioni di questi pennuti. Nei casi di spazi molto aperti, come ad esempio al mare, è indispensabile uno zoom più spinto che dia la possibilità di seguire meglio il nostro amico.La messa a fuoco ricopre sempre un aspetto fondamentale, soprattutto in scatti a soggetti in movimento e più è veloce e meglio è, caratteristica non solo di una buon obiettivo ma soprattutto di una buona macchina.Personalmente utilizzo la messa a fuoco in automatico con l’opzione AF Al Servo, che mette a fuoco costantemente il soggetto inquadrato. Generalmente scelgo il punto di messa a fuoco centrale per seguire il gabbiano, mi da la sicurezza di seguire meglio il soggetto ma ha il difetto di averlo sempre centrato nella composizione, a volte questo può essere un grande limite, immaginiamo magari di dover stare un po’ alti con l’inquadratura per riprendere un riflesso. L’alternativa è quella di usare tutti i punti di messa a fuoco, anche questo metodo da ottimi risultati, ma bisogna fare attenzione che lo spazio intorno al gabbiano sia abbastanza “pulito”, la messa a fuoco di uno dei punti potrebbe facilmente “agganciare “ qualcosa d’altro perdendo poi tempo e compromettendo magari lo scatto.Per finire i tempi di scatto e l’apertura, io presto sempre più attenzione a quest’ultima, mi piace sempre lavorare in priorità di diaframma, che tengo generalmente il più ampio possibile tra f4 e f5.6 e cercando di lavorare sull’impostazione Iso per garantire il tempo più veloce possibile.Questo è il mio modo di “vedere” la caccia al gabbiano, farebbe molto piacere se altri volessero riportare nel Topic il loro modo di cacciare questa meraviglia della natura

CACCIA ALLA ....... MANTIDE


La mantide è sicuramente uno degli insetti più belli che ci siano, ogni volta che si ha la fortuna di imbattersi in una di queste meraviglie l’emozione è alle stelle, forse una delle catture più ricercate dagli amanti della macrofotografia.La cosa più incredibile è questa capacità di indifferenza che mostra, ti guarda mentre tu continui a scattare, manca solo di sentirla pronunciare un “ma cosa vuoi da me?”. Tu continui a muoverti, a cambiare inquadratura, lei gira piano piano la testa e ritorna a fissarti, “ ti ho visto sai !!!” Incredibile.Per immortalare una di queste bellezze non ci vuole una particolare attrezzatura, è un insetto generalmente tranquillo a cui ci si può avvicinare bene, senza grossi problemi.Si possono quindi utilizzare anche focali macro di 50 o 60mm per poi salire a focali di media lunghezza, la pacatezza di questo insetto facilita anche l’eventuale utilizzo di un cavalletto.Ma allora è facilissimo fare buone foto ad una mantide, direi proprio di no, prima di tutto bisogna …………………trovarla !!!!Questa è la parte più difficile, vive ben mimetizzata nel fogliame fitto, in certe occasioni sotto i rami o le foglie, generalmente nei cespugli esposti al sole. Può capitare di trovarsela davanti, per pura fortuna, ma il più delle volte per trovare una mantide si deve ………..cercare !!!Trovata !!! Allora è tutto fatto? Non direi che sia così semplice neanche il passo successivo. Ora il difficile è scattare una macro che abbia una buona composizione e con un pensiero anche allo sfondo. La complessità nasce proprio dal fatto che quasi sicuramente sarà in una posizione un po’ complessa, in mezzo ad un nugolo di foglie. Bisogna avere un po’ di fortuna(che non guasta mai) e ci si deve equipaggiare di molta pazienza, il momento per uno scatto migliore arriverà.Molta attenzione alla apertura del diaframma nel caso(molto probabile) di rami sullo sfondo. Molte volte è anche possibile prenderla delicatamente tra le mani e spostarla su un posatoio migliore, ma è una cosa preferibilmente da non fare, meno si toccano gli insetti e meglio è !!(nel caso non resisteste poi riportatela nel luogo di origine)

Buona caccia

lunedì 26 gennaio 2009

LA SCHEDA: GABBIANO


Nome comune: GABBIANO
Nome scientifico: Larus ridibundus
Famiglia: Laridi (Laridae)
Ordine: Caradriformi (Charadriiformes)
Classe: Uccelli (Aves)

Uccelli della famiglia dei Laridi e in particolare del genere Larus. Il gabbiano comune (Larus ridibundus), diffuso in tutta Europa, che in livrea nuziale si riconosce per il manto grigio-azzurrognolo e il cappuccio color caffè, nidifica in colonie. Altre specie sono: il gabbiano reale (Larus argentatus), il gabbiano corallino (Larus melanocephalus), il gabbiano roseo (Larus genei).
Il gabbiano comune è lungo 34-37 cm, possiede una apertura alare di 100-110 cm e pesa 280 - 320 g.
Il piumaggio è prevalentemente grigio chiaro-biancastro con le estremità delle ali nere. In inverno la livrea tende al bianco. In estate la testa si tinge intensamente di nero e le zampe divengono rossastre. I giovani sfoggiano un piumaggio meno marcatamente colorato con sfumature marroni; nel corso della prima estate il capo diviene grigiastro, anticipando il nero brillante dell’anno successivo.
MIGRAZIONE

Gabbiano Comune
Le popolazioni del nord sono migratrici. Gli uccelli che vivono alle latitudini minori invece tendono ad essere stanziali. La maggior parte degli individui dell'area Paleartica settentrionale risiedono nelle zone umide dell'Europa centrale e settentrionale, ma migrano verso il bacino del Mediterraneo durante l'inverno. Gli uccelli che nidificano in Scandinavia migrano verso la Britannia, anche se la maggior parte di loro vola più a sud fino a raggiungere la costa atlantica dell'Africa Occidentale
Gabbiano Reale
in Italia è sedentario, durante l'inverno si sposta maggiormente e alle colonie si possono aggiungere individui di altre popolazioni

Differenze Gabbiano Reale / Gabbiano Comune
Piumaggio
Gabbiano Reale: parti superiori grigie chiare, ali con punte nere, parti inferiori bianche. Il giovane ha una colorazione di fondo brunastra macchiata e striata di scuro.
Gabbiano Comune: Colori grigio e bianco del corpo, margine anteriore delle ali colore bianco puro. Il giovane ha tinte brune e grigie in ogni parte, con apice della coda tipicamente nero.
Come riconoscerlo
Gabbiano Reale: grosso becco giallo con macchia rossastra evidente all'angolo della mandibola, zampe gialle nelle popolazioni mediterranee.
Gabbiano Comune: becco sottile rosso e zampe rossastre, in inverno macchietta scura circolare dietro l'occhio.
Habitat
Gabbiano Reale: coste rocciose, erbose o cespugliose, basse digradanti o a strapiombo, lagune, campi coltivati ed edifici.
Gabbiano Comune: praticamente ovunque, anche nelle città dell'entroterra.
Distribuzione
Gabbiano Reale: Ampiamente diffuso in Eurasia ed in America settentrionale, con colonie sparse anche lungo le coste dell'Africa nord-occidentale. Parzialmente sedentario e migratore.
Gabbiano Comune: Ampiamente diffuso in Eurasia. Migratore e dispersivo.
Nido
Gabbiano Reale: coppa profonda a terra in dune o plateau erbosi sulla costa di materiale vegetale.
Gabbiano Comune: nidifica in colonie, entro coppa voluminosa di materiale vegetale.
Riproduzione
Gabbiano Reale: coloniale, nidifica anche a coppie isolate. Depone di solito 3 uova una volta all'anno dalla fine di marzo. Incubazione per 28-30 giorni alla quale provvedono entrambi i genitori. I piccoli divengono atti al volo a 35-40 giorni di vita.
Gabbiano Comune: coloniale, nidifica con specie affini. Da aprile depone 3 uova che schiudono dopo 23-26 giorni di incubazione effettuata da entrambi i genitori. I piccoli volano dopo 35 giorni. Viene deposta una covata annua.
Alimentazione
Gabbiano Reale: raccoglie qualsiasi tipo di cibo, lo si trova spesso nelle discariche o dietro i pescherecci e traghetti. Preda di frequente anche piccoli e uova di altre specie oltre ad altri animaletti vivi o morti.
Gabbiano Comune: praticamente ha le stesse abitudini alimentari del gabbiano reale.
Suoni
Gabbiano Reale: "kliu", "kiau-kiu".
Gabbiano Comune: un rauco "aaarrgghh".

Oltre al gabbiano reale, le specie europee più comuni sono: il mugnaiaccio (Larus marinus), molto grande (68 cm di lunghezza), diffuso sulle coste del Nord America e dell'Europa, ma raro in Italia; lo zafferano (Larus fuscus), di taglia inferiore al mugnaiaccio (53 cm), dotato di zampe gialle e adattato anche all'ambiente dell'entroterra; il gabbiano comune (Larus ridibundus), lungo circa 38 cm, gregario e diffuso sia sulle coste che nell'entroterra, assai comune in Italia; il gabbianello (Larus minutus), la più piccola specie europea (28 cm), ben riconoscibile per il cappuccio nero che ne copre quasi tutto il collo; Larus audouinii, nidificante nel Mediterraneo, in particolare in Sardegna
Il gabbiano reale zampegialle (o gabbiano reale mediterraneo) (Larus michahellis, Naumann 1840) è un uccello caradriiforme appartenente alla famiglia dei Laridi. Si può confondere con il gabbiano reale nordico (Larus argentatus) con il quale convive in alcune zone riproduttive e con il gabbiano del Caspio (Larus cachinnans).Il gabbiano zampe gialle tuttavia è caratterizzato da una livrea chiara e risulta più leggero del gabbiano reale nordico.

Curiosità
Nonostante gli ecologi sostengano che nessun tipo di uccello sia dannoso, ne esistono alcune specie che sono considerate delle piaghe in molti paesi del mondo. Per altre invece il discorso è diametralmente opposto: negli Stati Uniti, a Salt Lake City, è stata eretta una statua in omaggio ad un uccello che silenziosamente compie la sua "missione biologica" di distruggere la cavalletta, l'insetto più pericoloso per l'agricoltura. Si tratta del vorace gabbiano , ed è stato eretto il monumento in ricordo dei gabbiani che, nel secolo passato, sterminarono un enorme stormo di cavallette